Leggi qualche poesia

martedì 1 dicembre 2015

Invisibile infinito amore

Ehi tu, proprio tu !!
Fai correre la notizia !
è uscito il nuovo libro di poesie
di Angelo Fonte
INVISIBILE INFINITO AMORE
disponibile in tutte le librerie Feltrinelli
disponibile anche su laFeltrinelli.it







Diffondete, diffondete...
è uscito il nuovo libro di poesie
di Angelo Fonte intitolato
 "Invisibile infinito amore"!


Leggete le prime pagine su ilmiolibro.it

sabato 26 settembre 2015



"La Boca" è il titolo di una poesia della prossima collana che ho in mente di pubblicare.

La Boca è un quartiere di 46.494 abitanti della città di Buenos Aires (Argentina) sulle rive del Riachuelo, fiume che divide il territorio della Capitale da quello della provincia di Buenos Aires.
Deve il suo nome al fatto di sorgere all'imboccatura (boca) della confluenza del Riachuelo nel  Rio de la Plata, forse a ricordare l'antico quartiere Boca d'Azë di  Genova visto che fu sviluppata dai marinai Genovesi, che qui poi emigrarono in massa nel XIX secolo.

Al tempo coloniale La Boca era una zona di grandi baracche per gli schiavi di colore ma, alla fine dell'Ottocento, fu popolata soprattutto da immigranti Genovesi che le hanno dato l'aspetto attuale.

martedì 8 settembre 2015

"Il percorso del vento" vi saluta e vi consiglia i seguenti link:

http://reader.ilmiolibro.kataweb.it/v/1009936/il-percorso-del-vento_528536c0e9be7ea71800024f

http://ilmiolibro.kataweb.it/libro/poesia/95514/il-percorso-del-vento/

https://www.facebook.com/ilpercorsodelvento

venerdì 7 agosto 2015


La poesia è un’espressione artistica straordinaria, perché rende gli uomini consapevoli della propria sensibilità; ma soprattutto quando si diventa poeti si conosce se stessi.

Il lettore tenta di introdursi nell’intimo del poeta e di attraversarne l’animo, senza la presunzione di aver completamente compreso, a fine lettura, il viaggio intrapreso dall’artista nel tempo e nello spazio; comunque, nonostante i limiti dell’uomo comune, il poeta fa riflettere, entra nel suo cuore, penetra nella sua interiorità e lo trascina nel suo piacevole turbinio di emozioni.

 

Il percorso del vento, di Angelo Fonte, metafora della vita, del corpo e dello spirito, del rapporto dell’io con la natura e con il tempo, è sana lezione, che racconta la nostra esistenza, valicando tutti i confini e spostandosi velocemente, senza l’ausilio di mezzi materiali e meccanici.

E’ questo il potere della mente e della fantasia di colui che diventa poeta, che mai potrà essere superato dalla più evoluta tecnologia.

Un paesaggio di mare, causa d’inquietudine per il sopraggiungere dell’alta marea, diventa una condizione ideale dello spirito umano dal ponte di prua di una nave e ancora  l’infrangersi scandito delle onde sugli scogli copre ogni errore del passato con “la schiuma del rimpianto/che dilaga” a riva “ come il battito asincrono/della palpebra” ; segue  la condizione del naufrago che, “pressato/ dal sole di mezzogiorno”, perde il proprio orientamento per introdursi in un’altra dimensione. Il vento è la vita, il soffio che “scompiglia” e che contemporaneamente ci “accarezza” rendendoci, pertanto, più veri. “Lascia che sia il vento/ a recitare le poesie del tempo/ come l’attore sul palco del debutto”: la cognizione spazio-temporale è superata. Il vento percorre epoche e luoghi della vita diversi tra loro, come un attore che recita la sua parte “ sul palco del debutto”; ma l’artefice del proprio destino è l’uomo con i suoi dubbi, con le sue certezze. Il vento guida le parole, che scalfiscono la nostra mente di giorno e riposano di notte: un invito a non spenderle invano e a saper osservare, se necessario il rispetto del sano silenzio.

Le immagini si susseguono dal passato al presente: il maestro di un tempo ora inutile, la donna intenta nei lavori domestici, ma pensierosa e viva, in grado di destabilizzare piacevolmente l’uomo e di lasciare un segno indelebile nel suo cuore e “ sulla sabbia” al suo passaggio; la danza della donna che provoca l’estraniamento dell’altro: “prendo il largo verso nuovi orizzonti/ barca alla deriva del vento di scirocco”[…] “evaporando pena e nostalgia/ approdo per incanto al porto della felicità”; la rappresentazione di una signora china sulla sedia intenta nel ricamo che sembra la tela di un artista; figure e luoghi conosciuti nei viaggi come il bimbetto malandrino di Shanghai e il “lungo viale di Berlino” segnati dalla loro rispettiva storia e dalla loro attualità; luoghi vicini come i vicoli della città di Torino o i villaggi di montagna con le loro “baite” e la fontana da cui “zampilla” l’ acqua che placa il fuoco interiore. 

L’acqua è elemento vitale primario; nelle varie forme della goccia, del coriandolo, del fiume e della neve diffonde la vita, tuttavia costituisce anche il preludio della morte con i suoi fiocchi che nel loro silenzio proteggono, preservano e travolgono. Vita e morte, dunque, costituiscono l’ossimoro inscindibile di ogni essere umano, l’interrogativo irrisolto di ogni esistenza.  

 

     La parola poetica diventa magica perché permette di spiccare il volo verso l’infinito, ma la riflessione scaturisce dalla realtà e dalla nostra profondità: nella solitudine dei propri pensieri ogni uomo diventa poeta.

 

Cinzia Tiberi Vipraio

Immagini, nostalgia, quiete


Ritengo che prima di giudicare qualcosa si debba in qualche modo evidenziare il metro di giudizio con cui la si giudica. Quando leggo una poesia la giudico per l’emozione o lo stimolo intellettuale che mi suscita e che nel tempo mi rimane. La poesia lirica è quella che amo di più; molti si cimentano, ma non sempre la trasmissione delle emozioni, anche se intense, degli autori resta nel lettore. Ho aspettato un po’ di tempo per giudicare la raccolta di poesie di Angelo Fonte, proprio per verificare quanto di esse mi era rimasto, dopo un primo momento di grande piacevolezza della loro lettura. Senza sorpresa sento ancora quelle iniziali suggestioni che molte delle poesie mi hanno lasciato. I versi scorrono semplici, godibili, senza affettazione, senza intellettualismi che costringerebbero il lettore ad interrompere il piacevole trasporto, per tentare di capire cosa l’autore intendesse dire. La poesia di Fonte ti dà un senso di quiete, di riposo; è carica di sentimenti ed immagini, talvolta con una vena di nostalgia, che alimentano nel lettore il desiderio di partecipare a tali affetti. La natura, i luoghi, le persone e l’acqua in particolare, rappresentano la concretezza dei componimenti; le esperienze ed i ricordi, venati di nostalgica positività, conferiscono quel lirismo semplice, pacato, quieto e robusto.

Come tutte le persone concrete, dotate anche di una profonda sensibilità, Angelo Fonte sperimenta continuamente la realtà di ciò che è e quello che si vorrebbe che sia; senza cadere nella depressione d’animo, ma anzi trovando nella contraddizione e nel deficit, elementi per sperare, ma soprattutto per continuare ad operare perché qualcosa di migliore accada. Proprio per questo la sua comunicazione è chiara, immediata, rassicurante e positiva: queste sono le emozioni che Il Percorso del vento mi ha comunicato.

Stefano Temperini